Un'immagine in cui è presente l'effetto Droste possiede una piccola immagine di se stessa, localizzata dove dovrebbe trovarsi se si trattasse di un'immagine reale. Questa piccola immagine inoltre contiene a sua volta una versione ancora più ridotta di sé stessa, e così via. Tecnicamente non c'è limite al numero di iterazioni, ma in pratica si continua fino a quando la risoluzione permette di distinguere un cambiamento.
Il termine Droste fu coniato dal poeta e giornalista Nico Scheepmaker, alla fine degli anni settanta. Esso prende il nome da Droste, una marca olandese di cacao, sulla cui scatola era presente l'immagine di un'infermiera che teneva in mano un vassoio con una tazza e una scatola della stessa marca.
Un esempio di effetto Droste può essere creato facilmente posizionando l'uno davanti all'altro due specchi. Un altro metodo consiste nel riprendere uno schermo televisivo che mostra ciò che viene ripreso.
Un esempio celebre è la copertina dell'album Ummagumma dei Pink Floyd, in cui la fotografia del gruppo si ripete, con alcune modifiche, nella cornice di un quadro che fa parte della fotografia stessa.
Un esempio molto antico è dato dall'Idolo di Pomos della preistoria cipriota.
http://www.youtube.com/watch?v=fJ9rUzIMcZQ&ob=av2e
Fonte: Wikipedia.org
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