martedì 13 settembre 2011

L'immagine della settimana


Settimana dal 12 al 18 settembre
L’uomo degli Avana
Miami (ottobre 2008)
foto scattata da Diego Bortolozzo
Canon EOS 400D

lunedì 12 settembre 2011

Effetto Droste


L'effetto Droste è un termine olandese per un particolare tipo di pittura ricorsiva.
Un'immagine in cui è presente l'effetto Droste possiede una piccola immagine di se stessa, localizzata dove dovrebbe trovarsi se si trattasse di un'immagine reale. Questa piccola immagine inoltre contiene a sua volta una versione ancora più ridotta di sé stessa, e così via. Tecnicamente non c'è limite al numero di iterazioni, ma in pratica si continua fino a quando la risoluzione permette di distinguere un cambiamento.
Il termine Droste fu coniato dal poeta e giornalista Nico Scheepmaker, alla fine degli anni settanta. Esso prende il nome da Droste, una marca olandese di cacao, sulla cui scatola era presente l'immagine di un'infermiera che teneva in mano un vassoio con una tazza e una scatola della stessa marca.
Un esempio di effetto Droste può essere creato facilmente posizionando l'uno davanti all'altro due specchi. Un altro metodo consiste nel riprendere uno schermo televisivo che mostra ciò che viene ripreso.
Un esempio celebre è la copertina dell'album Ummagumma dei Pink Floyd, in cui la fotografia del gruppo si ripete, con alcune modifiche, nella cornice di un quadro che fa parte della fotografia stessa.
Un altro effetto Droste è quello che compare sulla copertina di una versione del gioco per PC tratto dal quiz televisivo L'eredità, in cui compare Amadeus che tiene in mano e indica la custodia del gioco, con la stessa copertina.
Un esempio molto antico è dato dall'Idolo di Pomos della preistoria cipriota.
Infine, un altro esempio celebre è quello del video di Bohemian Rhapsody dei Queen.
http://www.youtube.com/watch?v=fJ9rUzIMcZQ&ob=av2e

Fonte: Wikipedia.org

venerdì 9 settembre 2011

Parte 6/6 – I colori: i colori Pantone


Nel design bisogna avere una chiave di colore standard, poiché ciò che si vede a video, non corrisponde mai a quanto apparirà in versione stampata.
Negli anni ‘50 è stato istituito il sistema Pantone che classifica i colori e li traduca nel sistema di stampa a quadricromia CMYK (ciano, magenta, giallo e nero) semplicemente grazie a un codice.
Il tipo di carta utilizzata influenzerà la stampa dei colori. E’ per questo motivo che i colori Pantone vengono indicati da un numero (per esempio, PANTONE Rosso 032) seguito da un suffisso che, a sua volta, indica su quale tipo di supporto il PANTONE Color deve essere stampato. Se si desidera stampare un PANTONE Rosso 032 su carta brillante, sarà necessario indicare il colore in questo modo: PANTONE 032 C, dove “C” sta per "coated" (verniciato). Poi si può indicare “U”, che sta per "uncoated" (non verniciato) e “M”, che sta per "matte" (opaco).
Ai 1144 colori standard denominati PMS (pantone matching system) sono stati aggiunti, nel 2007, altri 2000 colori denominati GOE.
In Italia il nome pantone si riferisce ad un particolare tipo di pennarelli professionali, i TRIA dell'azienda inglese Letraset. L'etimologia si riferisce al fatto che sono stati i primi e unici pennarelli in commercio a utilizzare in esclusiva il marchio Pantone e il Pantone Matching System per gestire il proprio catalogo.
La Pantone Inc. è un'azienda statunitense che si occupa principalmente di tecnologie per la grafica, la catalogazione dei colori e della produzione del sistema d’identificazione di colori per la grafica divenuto standard internazionale per quanto riguarda la grafica ma ultimamente viene utilizzato anche per gestire i colori nel mondo dell'industria e della chimica.

Le guide
Per scegliere il colore pantone più adatto alle nostre esigenze e quindi conoscerne il codice, esistono diversi tipi di guide campione che catalogano i colori della Libreria PANTONE. Uno dei più usati è rappresentato da stretti blocchetti campione composti da piccole strisce in cartone tenute insieme ad una delle estremità con impressi dei riquadri rettangolari che mostrano i diversi PANTONE Color. Aprendo le strisce come un ventaglio, si possono vedere e scegliere i colori e i relativi codici.
Vantaggi
I Pantoni possono essere retinati (abbassare l'opacità del colore per simulare il chiaroscuro) per cui riusciamo ad ottenere sfumature e ombreggiature, che arricchiscono il nostro lavoro mantenendo il costo di produzione legato ad un solo colore reale anziché alla quadricromia (ciano, magenta, giallo, nero).
Critiche
La critica più frequente che si muove al sistema pantone è che essendo basata su una mistura di colori sia inefficace per gestire i colori che si estrapolano da una mistura di luci colorate (come l'RGB, usato per i colori video). Un'altra critica si basa sul fatto che molti dei 1144 colori originali non possono essere ottenuti con una mistura di soli magenta, ciano, giallo e nero. Per risolvere questo problema la Pantone ha messo a punto un sistema di stampa chiamato Esacromia che aggiunge l'arancione puro e il verde smeraldo ai 4 colori originari; questo accorgimento, sebbene molto dispendioso da affrontare, risolve il problema solo in parte in quanto per essere sicuri di poter riprodurre fedelmente ogni singolo colore si dovrebbe avere a disposizione una gamma di 13 colori base più il bianco e il nero. Questo perché la mistura di un numero di colori superiore ai 7 genera inevitabilmente un abbassamento di luminosità.
Fonti per tutti e 6 gli articoli sul colore: retecivica.milano.it – wikipedia.it - graphicboulevard.com – pantone-italia.com

mercoledì 7 settembre 2011

L'immagine della settimana



Settimana dal 5 all’11 settembre
Il Re Cervo
Paneveggio TN (agosto 2011)
foto scattata da Diego Bortolozzo
Canon EOS 400D

Parte 5/6 – I colori: l’effetto dei colori adiacenti


Un colore può sembrare più caldo o più freddo a seconda del contesto in cui è collocato. 

Ad esempio il violetto è un colore intermedio ottenuto dalla combinazione di blu (freddo) e rosso (caldo):


accanto a un colore caldo come il rosso sembra freddo


mentre vicino a un colore freddo come il blu, appare caldo.


Sfruttando la temperatura di un colore si ottengono molti effetti. Sapendo sfruttare al meglio questa caratteristica, si possono realizzare giochi prospettici veramente particolari: i colori caldi hanno la prerogativa di "avanzare", dando l'impressione di venire incontro all’osservatore, quelli freddi sembrano allontanarsi.
Quindi, utilizzando colori freddi per lo sfondo e colori caldi per il primo piano, si può creare in un disegno l’illusione della prospettiva e degli effetti tridimensionali.

lunedì 5 settembre 2011

Parte 4/6 – I colori: contrasti


Contrasti cromatici
Se il rapporto che si crea tra vari colori tende ad essere di grande differenza si parlerà di contrasto cromatico. I contrasti cromatici si producono tramite l'accostamento di due o più colori diversi tra loro. Prendiamo per esempio il giallo; avremo delle percezioni diverse in base allo sfondo a cui lo sottoponiamo, questo perché tende alla tonalità complementare dello sfondo stesso. Se invece lo sottoponiamo ad uno sfondo che è il complementare del colore stesso, avremo maggiore luminosità per il principio del contrasto luminoso.
Il pittore contemporaneo Johannes Itten (1888-1967) ha individuato, durante i suoi studi sul colore, sette differenti tipi di contrasto:

1. Contrasto tra colori puri: è possibile creare il contrasto di colori puri grazie all'accostamento di qualsiasi colore con il più alto punto di saturazione, ovvero non vi è mescolato il bianco e il nero.
Per creare il contrasto di colori è necessario l'accostamento di almeno tre colori.


2. Contrasto tra colori complementari: i colori complementari sono individuabili sul cerchio cromatico e sono quelli diametralmente opposti l’uno all’altro. Si equilibrano a vicenda e inducono una sensazione di energia. Il contrasto tra colori complementari si ottiene tramite l'accostamento di un colore primario e del colore risultante dall'unione degli altri due primari rimasti, tali contrasti sono: giallo-viola, rosso-verde, blu-arancione.


3. Contrasto di caldo e freddo: si realizza quando si accostano almeno un colore caldo (giallo, arancio, rosso, fuxia, marrone) ed un colore freddo (blu, verde, viola). In questo caso però l’importanza dell’ambiente è fondamentale. Ci sono infatti colori ambigui come il prugna che a seconda che siano circondati da colori caldi o freddi, cambiano anch’essi.


4. Contrasto di chiaro-scuro: si ha quando si accostano colori con differenti gradi di luminosità. L’apice del contrasto è l’accostamento del bianco e del nero.






5. Contrasto di qualità: si ottiene accostando colori con differenti gradi di saturazione e offuscamento. Mescolando un colore molto saturo con differenti quantità di grigio si otterrà una graduale perdita di qualità del colore.


6. Contrasto di quantità: ogni tinta presenta un diverso grado di luminosità, quindi, se vogliamo creare un equilibrio percettivo è necessario stendere in modo molto proporzionale le varie zone di colore, ad esempio un colore molto luminoso dovrà occupare un'area minore rispetto a un colore con un minore grado di luminosità. Per esempio, un’area colorata di blu e giallo dovrà essere ricoperta per 2/3 dal blu ed 1/3 dal giallo per ottenere la giusta armonia visiva.
7. Contrasto di simultaneità: è un processo che avviene esclusivamente nel nostro cervello. Si verifica quando osservando un colore, la nostra mente ricrea il complementare anche se questo non è fisicamente presente nell’immagine. Il nostro occhio, sottoposto a un dato colore, ne esige simultaneamente il complementare, e non ricevendolo se lo rappresenta da sé. Il fenomeno prova che per l'armonia cromatica è essenziale il rispetto della legge dei complementari. Il colore prodotto simultaneamente esiste solo nella percezione cromatica di chi guarda e non nella realtà esterna, come dimostra il fatto che non può venire fotografato.

venerdì 2 settembre 2011

Parte 3/6 – I colori: colori caldi e freddi


I colori si suddividono anche in caldi, freddi e neutri in base alle diverse sensazioni che trasmettono, alle immagini e alle situazioni che richiamano alla mente.

- i colori caldi tendono all'arancio e al rosso,

- i colori freddi tendono al viola e al blu,

- i colori neutri tendono al nero, al bianco e al grigio.
I colori si influenzano tra di loro e può succedere che la predominanza di colori freddi faccia passare in secondo piano la presenza di colori caldi e viceversa.




Tra la metà calda e la metà fredda del cerchio cromatico si distinguono ulteriori colori "caldi" e "freddi".
Nel triangolo al centro ci sono i tre colori primari; su ogni lato del triangolo sono disegnati i tre secondari in corrispondenza dei due primari; tra i primari e i secondari si trovano i terziari.
Prendiamo per esempio i rossi: in questo cerchio cromatico a 12 spicchi esistono due tipi di rosso, uno caldo e uno freddo.
Il primo è il rosso cadmio che tende al "caldo" arancio. Il cremisi, invece, è freddo in quanto tende al vicino "freddo" violetto.
Le stesse considerazioni valgono per i gialli. Il giallo di cadmio chiaro è un colore caldo perché tende al "caldo" arancio. Invece il giallo limone è freddo e infatti è collocato vicino al "freddo" verde.
Anche i colori secondari si dividono in caldi e freddi. Il verde è freddo perché formato dalla combinazione di un giallo freddo e di un blu freddo.